Di Luigi Grimaldi - Lunedì 26 aprile 2010
Nell'inchiesta "Cheque to Cheque" i dinari libici, la Lega, i nazionalisti sloveni e Zhirinovskji
Lo strano triangolo che unisce il Colonnello al Senatur
Certo che lo scintillante entusiasmo con cui il Pdl e la Lega Nord hanno accolto la visita in Italia del Colonnello Gheddafi lascia perplessi. Sopratutto in considerazione di alcuni fatti risalenti ad un recente e misconosciuto passato. Secondo importanti risultanze istruttorie dell'inchiesta "Cheque to Cheque", della Procura di Torre Annunziata, risalente alla fine degli anni '90, è esistito infatti un percorso da brivido che, passando dalla Libia alla Russia, e dalla Russia alla Slovenia, finiva proprio dalle parti di casa nostra in modo funzionale alla creazione di premesse che oggi sembrano alla base di fenomeni politici devastanti. Ecco come.
Il nazionalista russo
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il sostenitore di un progetto mirante alla frantumazione del vecchio continente in miriadi di piccoli staterelli locali, nati da spinte nazionaliste o da spinte autonomistiche, sarebbe stato tra gli altri il leader nazionalista russo Vladimir Zhirinovslcji.
Perché ricordiamo oggi questo passaggio relativo ad una vecchia inchiesta che perdipiù non ha avuto seguiti penali? Perché dall'inchiesta campana era emerso che numerosi testimoni provenienti dalla ex Iugoslavia hanno rilasciato testimonianze che garantiscono «in maniera indiscutibile l'autenticità del giro d'affari tra un certo Nicholas Oman (nazionalista sloveno nda) e Zhirinovskji».
«Si aggiunga a ciò che Zhirinovslcji aveva avuto cura di farsi seguire, negli incontri con Nicholas Oman, da una delegazione del suo partito ed in particolare da un rappresentante della Duma membro di quella commissione geopolitica - scrivono ancora i carabinieri - i cui documenti riservati hanno confermato l'esistenza, nei programmi di Zhirinovslcji, di un progetto». (quale? Qiello di «favorire ovunque movimenti nazionalisti e autonomisti, indipendentemente dal loro orientamento ufficiale filo o antirusso, in modo da accelerare processi disgregativi che,in qualche modo, avrebbero favorito poi nuove forme di aggregazione».
Il progetto Eurotopia
Per capire da dove sia arrivata questa aspirazione bisogna andare con la memoria al 1989, all'indomani della caduta del Muro di Berlino, quando il Club 1001 - il "comitato centrale" dell'oligarchia mondiale presieduto da Filippo d'Edimburgo affidò a uno dei suoi membri, il magnate olandese Alfred H. Heineken (si, proprio quello della birra), uno "studio di fattibilità" del progetto smembramento degli Stati nazionali europei.
Nel progetto, noto come "Eurotopia", frutto di anni intensi di studio e di dicussioni con lo storico e agente del Sis (servizio segreto) britannico Cyril Northcote Parkinson, oggi scomparso, Heineken suddivideva l'Europa in 75 miniStati, in base a criteri demografici. Secondo lo studio di Heineken, l'Italia andava divisa in 8 staterelli.
In questa topografia non esistono più Paesi come Francia, Germania, Italia, belgio, Olanda Yugoslavia. Li sostituiscono territori con un minimo di 5 e un massimo di 10 milioni di abitanti: «Ma il fatto è che la gente si vuole identificare di piu' con il proprio Paese e i governi si devono avvicinare alle esigenze della società reale. E com'è possibile farlo in Stati di 500 60 milioni di abitanti? Guardate cosa sta succedendo in Jugoslavia', sottolineava il magnate della birra nel 1992. E infatti il suo progetto prevede cose che puntualmente avverranno: la Slovenia scomparirebbe, assorbita nel Noricum ex austriaco (qualcosa che assomiglia al progetto ancora in discussione nel 2008 di "Euroregione" tra Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia), l'Albania guadagnerebbe il Kossovo (processo in fase avanzata di realizzazione), Croazia, Serbia, Macedonia e Bosnia Erzegovina diventerebbero nazioni indipendenti (progetto puntualmente realizzato). Insomma in Eurotopia il Nord Italia avrebbe dovuto far parte della galassia degli staterelli dell'Europa Centrale e il Sud Italia essere risucchiato nel terzo mondo.
E' di questi giorni poi la notizia che il Belgio sarebbe alla vigilia di una drammatica secessione.
Il Belgio è diviso a metà tra Fiandre e Vallonia e la querelle linguistica è ritornata predominante anche in politica. «È il momento dell’indipendenza», hanno scritto in uno slogan i liberali. Terreno caldo della contesa è la circoscrizione di Bruxelles Hal-Vilvorde, con una grossa comunità francofona alla periferia della città. Il problema è che l’area si trova ufficialmente nelle Fiandre, ma i fiamminghi vogliono tenere stretto il loro controllo anche sui cittadini di lingua francese che rivendicano di poter votare alle elezioni non solo i partiti fiamminghi, ma anche quelli rappresentati dai francofoni.
Proprio come la spaccatura tra Nord e Sud in Italia c’è chi mira a preservare l’identità del territorio e chi invece pretende il rispetto dei diritti di tutti. La differenza però che nello Stivale non esiste una trincea linguistica che spacca il Paese e c’è anche un Centro che fa da cuscinetto tra le spinte separatiste della Lega di Bossi e il Mezzogiorno più affannato e in crisi.
Nonostante le attuali diversità la storia dei due Paesi può suggerire una riflessione utile a capire cosa ci aspetta e quali strategie si stiano muovendo in modo non trasparente all'interno della politica italiana. Dopo il trionfo del Carroccio alle ultime regionali i due partiti maggiori, Pd e Pdl, potrebbero di fatto sdoppiarsi in due identità speculari: una del Nord e una del Sud, come ha scritto anche Maurizio Stefanini su Libero. In Belgio una manovra simile è stata attuata negli anni ‘60 quando i maggiori gruppi al potere (Dc, liberali e socialisti) si divisero in un’ala fiamminga e un’ala vallone. Fantasie. Forse ma c'è da chiedersi come mai tra i finaziatori del Movimento Autonomista Siciliano di Rafele Lombardo vi sia la Lega Nord e come mai, all'inizio degli anni '90, stando alle indagini della Procura di Palermo, il movimento delle "Leghe Centro-meridionali" fosse contemporaneamente sostenuto da personaggi legati alla mafia, ala loggia P2 (Licio Gelli), al neofascismo (Stefano delle Chiaie e Stefano Menicacci) e alla Lega Nord (Lo stesso Menicacci nel 1993 era uno dei Legali della Lega Nord). Vale quindi la pena di tornare un attimo alla "vecchia " inchiesta "Cheque to Cheque" che abbiamo già citato.
Il nazionalista sloveno e la P2.
Da quelle indagini infatti sappiamo che l'indipendentista sloveno Oman, legato a Zhirinovslcji, in Italia non è uno sconosciuto: secondo la questura di Arezzo, in relazione ad accertamenti svolti dalla Digos di quella città alle «ore 10,24 del 13 settembre 1989 Oman Nicolas accompagnato da Ciocca Giovan Battista faceva visita a Geli Licio in Villa Vanda. Alle ore 18,30 del 18 settembre 1989 le stesse persone entrano in Villa Wanda e alle ore 12,00 del 14 maggio 1990 le stesse persone entrano in Villa Wanda». Insomma Oman è stato un frequentatore della villa del capo della Loggia P2 Licio Geli a Castiglion Fibocchi.
Oggi nessuno lo ricorda più ma nel 1991 proprio Gelli, assieme ad altri massoni, alla cupola di Cosa nostra ed a un gruppetto di neofascisti provenienti da Ordine Nuovo, come Stefano Delle Ghiaie, avevano sponsorizzato e dato vita al movimento politico delle Leghe meridionali, un dato emerso nell'inchiesta "Sistemi Criminali " di Palermo. E' curioso, ma in quello stesso periodo quegli "ex" neofascisti si sono equamente distribuiti tanto nella Lega Nord e Liga Veneta quanto nelle leghe del Sud, in qualche caso partecipamdo a entrambe.
Il Colonnello
E Gheddafi? «Il Colonnello Gheddafi risulta, a sua volta, essere stato tra i principali sponsorizzatori e promotori delle campagne e dell'ascesa politica dello stesso Vladimir Zhirinovskji» hanno scritto i carabinieri di "Cheque to Cheque".
Insomma, all'indomani della grande svolta del 1994 i carabinieri e la Procura di Torre Annunziata avevano messo nero su bianco il sospetto che un enorme transito di valuta libica trafficata illegalmente per sostenere attività destabilizzanti su larga scala in Europa fosse stato reso possibile, come del resto è indicato da molti elementi emersi nel corso delle indagini, solo con il consenso dello stesso governo libico. Un transito reso sospetto dal fatto che «alcuna contropartita in tali transizioni si sia determinata a favore dello stesso Governo libico». In altre parole, il Colonnello Gheddafi avrebbe concesso, di fatto gratuitamente, sostegno a «gruppi a carattere secessionista e indipendentista che operano nel nostro Paese». Si tratta di notizie davvero curiose che consentono di svolgere una interessante analoga politica: sia il denaro libico la cui presenza è stata riscontrata in seguito all'inchiesta palermitana denominata "Fax money" (una indagine condotta nel 1997 dalla compagnia "San Lorenzo" dei carabinieri di Palermo che ha consentito l'individuazione di un importante centro di riciclaggio all'interno del più importante centro affari della capitale siciliana, il così detto centro Gamma), sia le forti somme erogate dal Colonnello Gheddafi per «favorire l'ascesa di Vladimir Zhirinovskji, hanno avuto chiaramente una finalità destabilizzatrice, almeno a quanto è stato sinora riscontrato dall'attività investigativa di queste e altre autorità di Polizia Giudiziaria».
Il fatto che oggi rende interessanti queste notizie è che secondo i carabinieri «Zhirinovslcji ha acquisito enormi somme grazie all'intermediazione di Nicholas Oman (il nazionalista sloveno) e quest'ultimo gli ha consentito di commercializzare i suoi beni anche in Croazia e in Serbia e cioè in gran parte dei paesi della ex Jugoslavia in guerra tra loro; di quell'arsenale Russo che Zhirinovskji, come molti altri leader politico criminali, sta svendendo nel resto del mondo l'organizzazione di Oman ha consentito la diffusione capillare». Ora possiamo concludere, ma con un interrogativo: siamo certi che le soluzioni previste per l'Italia dal progetto Eurotopia siano state accantonate, o non sarà invece che l'accelerazione di determinati fenomeni politici cui abbiamo assistito negli ultimi tempi non siano invece il sintomo di una agitazione ormai molto vicina a una fase di acuta fibrillazione?
La legenda della mappa Heineken:
Scandinavia
1 Iceland Reykjavik 252.000
2 Norway Oslo 4.200.000
3 Sweden Stockholm 8.500.000
4 Finland Helsinki 4.900.000
5 Denmark Copenhagen 5.100.000
British Isles
6 Scotland Edinburgh 5.100.000
7 Ireland Dublin 5.100.000
8 Northumbria York 8.000.000
9 Lancaster Manchester 5.400.000
10 Wales Cardiff 2.900.000
11 Mercia Birmingham 7.400.000
12 East-Anglia Cambridge 5.300.000
13 Essex London 8.300.000
14 Wessex Plymouth 5.900.000
15 Kent Southampton 5.400.000
Low countries/Central Europe
16 Holland-Zeeland The Hague 6.500.000
17 Ysselland Arnhem 6.000.000
18 Flanders/Vlaanderen Brussels 7.800.000
19 Hainaut/Henegouwen Lille/Rijssel 7.100.000
20 Schleswig-Holstein Hamburg 6.100.000
21 Hannover Bremen 7.900.000
22 Brandenburg Berlin 6.000.000
23 Sachsen Dresden 7.900.000
24 Westfalen Münster 7.900.000
25 Nordrheinland Düsseldorf 9.200.000
26 Thüringen Erfurt 8.300.000
27 Rhein-Moselland Mainz 5.100.000
28 Frankenland Nürnberg 5.100.000
29 Bavaria/Bayern Munich 6.000.000
30 Baden-Württemberg Stuttgart 9.600.000
31 Poznan/Posen Poznan 6.200.000
32 Silesia Wroclaw 8.200.000
33 Gdansk Gdansk 5.500.000
34 Warzawa Warsaw 7.600.000
35 Galicia Krakow 7.400.000
36 Bohemia Prague 6.300.000
37 Moravia Brno 4.000.000
38 Slowakia Bratislava 5.300.000
39 Austria Vienna 4.500.000
40 Noricum Graz 5.000.000
France
41 Picardy-Normandy Rouen 4.900.000
42 Ile-de-France Paris 10.300.000
43 Burgundy Nancy 8.000.000
44 Neustria Nantes 8.200.000
45 Aquitania Bordeaux 7.400.000
46 Auvergne Lyon 6.500.000
47 Provence Marseille 6.500.000
Iberia
48 Galicia-Asturias Santiago de Compostela 4.400.000
49 Castilia Madrid 9.100.000
50 Navarre-Aragon Bilbao 4.100.000
51 Catalonia Barcelona 6.000.000
52 Valencia Valencia 5.500.000
53 Andalusia Sevillia 8.000.000
54 Portugal Lisbon 10.300.000
Switzerland/Italy
55 Switzerland Bern 6.600.000
56 Piedmont Torino 6.200.000
57 Lombardy Milan 8.900.000
58 Venice Venice 6.500.000
59 Tuscany Bologna 7.500.000
60 Umbria Rome 7.400.000
61 Apulia Bari 5.700.000
62 Naples Naples 8.600.000
63 Sicily Palermo 7.100.000
Balkans/Greece
64 Hungary Budapest 10.600.000
65 Croatia Zagreb 4.600.000
66 Bosnia-Herzegovina Sarajevo 4.100.000
67 Serbia Belgrade 8.500.000
68 Albania Tirana 5.000.000
69 Transyvlvania Cluj-Napoca 7.500.000
70 Moldavia Bacau 5.000.000
71 Wallachia Bucharest 9.000.000
72 Bulgaria Sofia 8.900.000
73 Skopje Skopje 1.900.000
74 Greece Athens 10.300.000
75 Cyprus Nicosia 688.000
Nell'inchiesta "Cheque to Cheque" i dinari libici, la Lega, i nazionalisti sloveni e Zhirinovskji
Lo strano triangolo che unisce il Colonnello al Senatur
Certo che lo scintillante entusiasmo con cui il Pdl e la Lega Nord hanno accolto la visita in Italia del Colonnello Gheddafi lascia perplessi. Sopratutto in considerazione di alcuni fatti risalenti ad un recente e misconosciuto passato. Secondo importanti risultanze istruttorie dell'inchiesta "Cheque to Cheque", della Procura di Torre Annunziata, risalente alla fine degli anni '90, è esistito infatti un percorso da brivido che, passando dalla Libia alla Russia, e dalla Russia alla Slovenia, finiva proprio dalle parti di casa nostra in modo funzionale alla creazione di premesse che oggi sembrano alla base di fenomeni politici devastanti. Ecco come.
Il nazionalista russo
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il sostenitore di un progetto mirante alla frantumazione del vecchio continente in miriadi di piccoli staterelli locali, nati da spinte nazionaliste o da spinte autonomistiche, sarebbe stato tra gli altri il leader nazionalista russo Vladimir Zhirinovslcji.
Perché ricordiamo oggi questo passaggio relativo ad una vecchia inchiesta che perdipiù non ha avuto seguiti penali? Perché dall'inchiesta campana era emerso che numerosi testimoni provenienti dalla ex Iugoslavia hanno rilasciato testimonianze che garantiscono «in maniera indiscutibile l'autenticità del giro d'affari tra un certo Nicholas Oman (nazionalista sloveno nda) e Zhirinovskji».
«Si aggiunga a ciò che Zhirinovslcji aveva avuto cura di farsi seguire, negli incontri con Nicholas Oman, da una delegazione del suo partito ed in particolare da un rappresentante della Duma membro di quella commissione geopolitica - scrivono ancora i carabinieri - i cui documenti riservati hanno confermato l'esistenza, nei programmi di Zhirinovslcji, di un progetto». (quale? Qiello di «favorire ovunque movimenti nazionalisti e autonomisti, indipendentemente dal loro orientamento ufficiale filo o antirusso, in modo da accelerare processi disgregativi che,in qualche modo, avrebbero favorito poi nuove forme di aggregazione».
Il progetto Eurotopia
Per capire da dove sia arrivata questa aspirazione bisogna andare con la memoria al 1989, all'indomani della caduta del Muro di Berlino, quando il Club 1001 - il "comitato centrale" dell'oligarchia mondiale presieduto da Filippo d'Edimburgo affidò a uno dei suoi membri, il magnate olandese Alfred H. Heineken (si, proprio quello della birra), uno "studio di fattibilità" del progetto smembramento degli Stati nazionali europei.
Nel progetto, noto come "Eurotopia", frutto di anni intensi di studio e di dicussioni con lo storico e agente del Sis (servizio segreto) britannico Cyril Northcote Parkinson, oggi scomparso, Heineken suddivideva l'Europa in 75 miniStati, in base a criteri demografici. Secondo lo studio di Heineken, l'Italia andava divisa in 8 staterelli.
In questa topografia non esistono più Paesi come Francia, Germania, Italia, belgio, Olanda Yugoslavia. Li sostituiscono territori con un minimo di 5 e un massimo di 10 milioni di abitanti: «Ma il fatto è che la gente si vuole identificare di piu' con il proprio Paese e i governi si devono avvicinare alle esigenze della società reale. E com'è possibile farlo in Stati di 500 60 milioni di abitanti? Guardate cosa sta succedendo in Jugoslavia', sottolineava il magnate della birra nel 1992. E infatti il suo progetto prevede cose che puntualmente avverranno: la Slovenia scomparirebbe, assorbita nel Noricum ex austriaco (qualcosa che assomiglia al progetto ancora in discussione nel 2008 di "Euroregione" tra Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia), l'Albania guadagnerebbe il Kossovo (processo in fase avanzata di realizzazione), Croazia, Serbia, Macedonia e Bosnia Erzegovina diventerebbero nazioni indipendenti (progetto puntualmente realizzato). Insomma in Eurotopia il Nord Italia avrebbe dovuto far parte della galassia degli staterelli dell'Europa Centrale e il Sud Italia essere risucchiato nel terzo mondo.
E' di questi giorni poi la notizia che il Belgio sarebbe alla vigilia di una drammatica secessione.
Il Belgio è diviso a metà tra Fiandre e Vallonia e la querelle linguistica è ritornata predominante anche in politica. «È il momento dell’indipendenza», hanno scritto in uno slogan i liberali. Terreno caldo della contesa è la circoscrizione di Bruxelles Hal-Vilvorde, con una grossa comunità francofona alla periferia della città. Il problema è che l’area si trova ufficialmente nelle Fiandre, ma i fiamminghi vogliono tenere stretto il loro controllo anche sui cittadini di lingua francese che rivendicano di poter votare alle elezioni non solo i partiti fiamminghi, ma anche quelli rappresentati dai francofoni.
Proprio come la spaccatura tra Nord e Sud in Italia c’è chi mira a preservare l’identità del territorio e chi invece pretende il rispetto dei diritti di tutti. La differenza però che nello Stivale non esiste una trincea linguistica che spacca il Paese e c’è anche un Centro che fa da cuscinetto tra le spinte separatiste della Lega di Bossi e il Mezzogiorno più affannato e in crisi.
Nonostante le attuali diversità la storia dei due Paesi può suggerire una riflessione utile a capire cosa ci aspetta e quali strategie si stiano muovendo in modo non trasparente all'interno della politica italiana. Dopo il trionfo del Carroccio alle ultime regionali i due partiti maggiori, Pd e Pdl, potrebbero di fatto sdoppiarsi in due identità speculari: una del Nord e una del Sud, come ha scritto anche Maurizio Stefanini su Libero. In Belgio una manovra simile è stata attuata negli anni ‘60 quando i maggiori gruppi al potere (Dc, liberali e socialisti) si divisero in un’ala fiamminga e un’ala vallone. Fantasie. Forse ma c'è da chiedersi come mai tra i finaziatori del Movimento Autonomista Siciliano di Rafele Lombardo vi sia la Lega Nord e come mai, all'inizio degli anni '90, stando alle indagini della Procura di Palermo, il movimento delle "Leghe Centro-meridionali" fosse contemporaneamente sostenuto da personaggi legati alla mafia, ala loggia P2 (Licio Gelli), al neofascismo (Stefano delle Chiaie e Stefano Menicacci) e alla Lega Nord (Lo stesso Menicacci nel 1993 era uno dei Legali della Lega Nord). Vale quindi la pena di tornare un attimo alla "vecchia " inchiesta "Cheque to Cheque" che abbiamo già citato.
Il nazionalista sloveno e la P2.
Da quelle indagini infatti sappiamo che l'indipendentista sloveno Oman, legato a Zhirinovslcji, in Italia non è uno sconosciuto: secondo la questura di Arezzo, in relazione ad accertamenti svolti dalla Digos di quella città alle «ore 10,24 del 13 settembre 1989 Oman Nicolas accompagnato da Ciocca Giovan Battista faceva visita a Geli Licio in Villa Vanda. Alle ore 18,30 del 18 settembre 1989 le stesse persone entrano in Villa Wanda e alle ore 12,00 del 14 maggio 1990 le stesse persone entrano in Villa Wanda». Insomma Oman è stato un frequentatore della villa del capo della Loggia P2 Licio Geli a Castiglion Fibocchi.
Oggi nessuno lo ricorda più ma nel 1991 proprio Gelli, assieme ad altri massoni, alla cupola di Cosa nostra ed a un gruppetto di neofascisti provenienti da Ordine Nuovo, come Stefano Delle Ghiaie, avevano sponsorizzato e dato vita al movimento politico delle Leghe meridionali, un dato emerso nell'inchiesta "Sistemi Criminali " di Palermo. E' curioso, ma in quello stesso periodo quegli "ex" neofascisti si sono equamente distribuiti tanto nella Lega Nord e Liga Veneta quanto nelle leghe del Sud, in qualche caso partecipamdo a entrambe.
Il Colonnello
E Gheddafi? «Il Colonnello Gheddafi risulta, a sua volta, essere stato tra i principali sponsorizzatori e promotori delle campagne e dell'ascesa politica dello stesso Vladimir Zhirinovskji» hanno scritto i carabinieri di "Cheque to Cheque".
Insomma, all'indomani della grande svolta del 1994 i carabinieri e la Procura di Torre Annunziata avevano messo nero su bianco il sospetto che un enorme transito di valuta libica trafficata illegalmente per sostenere attività destabilizzanti su larga scala in Europa fosse stato reso possibile, come del resto è indicato da molti elementi emersi nel corso delle indagini, solo con il consenso dello stesso governo libico. Un transito reso sospetto dal fatto che «alcuna contropartita in tali transizioni si sia determinata a favore dello stesso Governo libico». In altre parole, il Colonnello Gheddafi avrebbe concesso, di fatto gratuitamente, sostegno a «gruppi a carattere secessionista e indipendentista che operano nel nostro Paese». Si tratta di notizie davvero curiose che consentono di svolgere una interessante analoga politica: sia il denaro libico la cui presenza è stata riscontrata in seguito all'inchiesta palermitana denominata "Fax money" (una indagine condotta nel 1997 dalla compagnia "San Lorenzo" dei carabinieri di Palermo che ha consentito l'individuazione di un importante centro di riciclaggio all'interno del più importante centro affari della capitale siciliana, il così detto centro Gamma), sia le forti somme erogate dal Colonnello Gheddafi per «favorire l'ascesa di Vladimir Zhirinovskji, hanno avuto chiaramente una finalità destabilizzatrice, almeno a quanto è stato sinora riscontrato dall'attività investigativa di queste e altre autorità di Polizia Giudiziaria».
Il fatto che oggi rende interessanti queste notizie è che secondo i carabinieri «Zhirinovslcji ha acquisito enormi somme grazie all'intermediazione di Nicholas Oman (il nazionalista sloveno) e quest'ultimo gli ha consentito di commercializzare i suoi beni anche in Croazia e in Serbia e cioè in gran parte dei paesi della ex Jugoslavia in guerra tra loro; di quell'arsenale Russo che Zhirinovskji, come molti altri leader politico criminali, sta svendendo nel resto del mondo l'organizzazione di Oman ha consentito la diffusione capillare». Ora possiamo concludere, ma con un interrogativo: siamo certi che le soluzioni previste per l'Italia dal progetto Eurotopia siano state accantonate, o non sarà invece che l'accelerazione di determinati fenomeni politici cui abbiamo assistito negli ultimi tempi non siano invece il sintomo di una agitazione ormai molto vicina a una fase di acuta fibrillazione?
La legenda della mappa Heineken:
Scandinavia
1 Iceland Reykjavik 252.000
2 Norway Oslo 4.200.000
3 Sweden Stockholm 8.500.000
4 Finland Helsinki 4.900.000
5 Denmark Copenhagen 5.100.000
British Isles
6 Scotland Edinburgh 5.100.000
7 Ireland Dublin 5.100.000
8 Northumbria York 8.000.000
9 Lancaster Manchester 5.400.000
10 Wales Cardiff 2.900.000
11 Mercia Birmingham 7.400.000
12 East-Anglia Cambridge 5.300.000
13 Essex London 8.300.000
14 Wessex Plymouth 5.900.000
15 Kent Southampton 5.400.000
Low countries/Central Europe
16 Holland-Zeeland The Hague 6.500.000
17 Ysselland Arnhem 6.000.000
18 Flanders/Vlaanderen Brussels 7.800.000
19 Hainaut/Henegouwen Lille/Rijssel 7.100.000
20 Schleswig-Holstein Hamburg 6.100.000
21 Hannover Bremen 7.900.000
22 Brandenburg Berlin 6.000.000
23 Sachsen Dresden 7.900.000
24 Westfalen Münster 7.900.000
25 Nordrheinland Düsseldorf 9.200.000
26 Thüringen Erfurt 8.300.000
27 Rhein-Moselland Mainz 5.100.000
28 Frankenland Nürnberg 5.100.000
29 Bavaria/Bayern Munich 6.000.000
30 Baden-Württemberg Stuttgart 9.600.000
31 Poznan/Posen Poznan 6.200.000
32 Silesia Wroclaw 8.200.000
33 Gdansk Gdansk 5.500.000
34 Warzawa Warsaw 7.600.000
35 Galicia Krakow 7.400.000
36 Bohemia Prague 6.300.000
37 Moravia Brno 4.000.000
38 Slowakia Bratislava 5.300.000
39 Austria Vienna 4.500.000
40 Noricum Graz 5.000.000
France
41 Picardy-Normandy Rouen 4.900.000
42 Ile-de-France Paris 10.300.000
43 Burgundy Nancy 8.000.000
44 Neustria Nantes 8.200.000
45 Aquitania Bordeaux 7.400.000
46 Auvergne Lyon 6.500.000
47 Provence Marseille 6.500.000
Iberia
48 Galicia-Asturias Santiago de Compostela 4.400.000
49 Castilia Madrid 9.100.000
50 Navarre-Aragon Bilbao 4.100.000
51 Catalonia Barcelona 6.000.000
52 Valencia Valencia 5.500.000
53 Andalusia Sevillia 8.000.000
54 Portugal Lisbon 10.300.000
Switzerland/Italy
55 Switzerland Bern 6.600.000
56 Piedmont Torino 6.200.000
57 Lombardy Milan 8.900.000
58 Venice Venice 6.500.000
59 Tuscany Bologna 7.500.000
60 Umbria Rome 7.400.000
61 Apulia Bari 5.700.000
62 Naples Naples 8.600.000
63 Sicily Palermo 7.100.000
Balkans/Greece
64 Hungary Budapest 10.600.000
65 Croatia Zagreb 4.600.000
66 Bosnia-Herzegovina Sarajevo 4.100.000
67 Serbia Belgrade 8.500.000
68 Albania Tirana 5.000.000
69 Transyvlvania Cluj-Napoca 7.500.000
70 Moldavia Bacau 5.000.000
71 Wallachia Bucharest 9.000.000
72 Bulgaria Sofia 8.900.000
73 Skopje Skopje 1.900.000
74 Greece Athens 10.300.000
75 Cyprus Nicosia 688.000
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