sabato 8 maggio 2010

ITALIA: Una bolgia nell’UE, è accettabile? LA DEMOCRAZIA ITALIANA È IN PERICOLO


Articolo di Giustizia, pubblicato venerdì 12 marzo 2010 in Belgio da De Standaard 
fonte:italiadell'estero.
Roma – Analisi: LA DEMOCRAZIA ITALIANA È IN PERICOLO? Il più alto organo amministrativo del potere giudiziario lavora a un documento in cui afferma che ‘la democrazia in Italia è in pericolo’. Non si era mai espresso in termini così pesanti sugli effetti dell’operato di Berlusconi sullo stato di diritto.

Alcuni fatti recenti del mese di marzo. Mercoledì sera il Parlamento italiano ha approvato una legge che mette il premier Silvio Berlusconi al riparo dall’azione penale per corruzione, corruzione di testimone e frode fiscale per un anno e mezzo.

I quattro principali programmi di attualità della televisione pubblica Rai non possono più andare in onda nel periodo che precede le elezioni regionali del 28 e 29 marzo. Il governo ha paura del giornalismo troppo critico.

Lo scorso fine settimana, poco prima delle elezioni regionali, la legge elettorale è stata frettolosamente adattata per sanare il ritardo dell’iscrizione nella regione Lazio del partito di Berlusconi, il Popolo della Libertà. Il giudice rifiuta di applicare questa modifica alla legge.

Questi e altri eventi recenti hanno spinto i giudici italiani a suonare un campanello d’allarme.

Il Consiglio Superiore della Magistratura, il più alto organo del potere giudiziario, lavora a un documento in cui afferma che ‘la democrazia in Italia è in pericolo’. Il Consiglio non si era mai espresso in termini così pesanti sugli effetti dell’operato di Berlusconi sullo stato di diritto. Con il documento, il Consiglio cerca di proteggere i giudici dai reiterati attacchi del premier Silvio Berlusconi, che con molta regolarità descrive i magistrati come comunisti e toghe rosse.

Il Consiglio parla di ‘episodi di diffamazione e condizionamento della magistratura e di giudici individuali che sono totalmente inaccettabili’. ‘L’equilibrio tra i diversi poteri all’interno dello stato, sul quale è fondato l’ordine democratico di questo paese, è in pericolo’. Il rispetto per il potere giudiziario deve essere ripristinato, afferma il Consiglio.

Lo stato di diritto italiano versa davvero in condizioni così precarie? La democrazia è in pericolo?

In Italia esistono ancora tutte le istituzioni di controllo. Il Parlamento controlla il governo. Il Presidente controlla la costituzionalità delle leggi approvate dal Parlamento. La Corte Costituzionale, se necessario, può farlo una seconda volta. Esiste una stampa pluralista che correda di commenti queste procedure.

In teoria lo stato di diritto esiste. In teoria funziona anche la democrazia, poichè a intervalli regolari si tengono elezioni per mezzo delle quali vengono scelti nuovi rappresentanti del popolo. Tuttavia, il problema è che tutti questi organi con i loro controlli e conclusioni sono permanentemente sotto pressione. Giudici e giornalisti vengono attaccati dai partiti di governo. Il Parlamento e il governo, ormai è sempre più chiaro, sono infiltrati dalla mafia.

Meccanismi di controllo come stampa, potere giudiziario, il Presidente o il Parlamento che esprimono critiche, vengono ridicolizzati e delegittimati. Devono rendersi conto, così afferma Berlusconi, che sono sottomessi al premier, che è stato scelto dal popolo sovrano. Chi ostacola il leader, deve pagarne le conseguenze.

Secondo Berlusconi, i magistrati scomodi sono quindi non solo ‘una banda di Talebani con fini sovversivi’ ma anche ‘mentalmente disturbati’. ‘Dovrebbero vergognarsi’, ha detto recentemente, quando il capo della Protezione Civile è stato accusato di corruzione.

Secondo il premier, i giornalisti sono ‘comunisti’. Berlusconi considera anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, un intralcio. Grazie a un emendamento di legge, il ruolo dei membri del Parlamento è pressochè superfluo: la leadership del partito decide le liste elettorali, agli elettori è stato revocato il voto di preferenza.

Negli ultimi anni Berlusconi ha influenzato profondamente il corso della giustizia accorciando i termini della prescrizione e riuscendo così a sfuggire a diverse condanne. Quando ha perso la sua immunità alla fine di novembre ha minacciato di porre dei limiti alla durata di tutti i processi. Decine di migliaia di indiziati potrebbero di conseguenza sfuggire alla loro condanna. È anche grazie a questa leva che in settimana è riuscito a sfuggire ai processi, ricorrendo a un’altra via più moderata.

Secondo il Consiglio Superiore della Magistratura è altamente deligittimante che il premier si esprima con aperta arroganza sul potere giudiziario. ‘Può portare la pubblica opinione alla convinzione che i giudici non offrano le garanzie che dovrebbero offrire. Questo porta a un grave danneggiamento del prestigio e dell’indipendenza del potere giudiziario.’

Per questi motivi anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha più volte auspicato un ‘clima sereno e costruttivo’. Nel corso degli ultimi anni, Napolitano ha sperimentato come nessun altro quanto grande sia la pressione che Berlusconi esercita per far approvare leggi che non sono conformi alla costituzione.

Lo scorso fine settimana, il Presidente della Repubblica ha ceduto a quella pressione e ha approvato la discutibile modifica della legge elettorale. Il fatto che i giudici del TAR abbiano in seguito deciso di non applicare la legge dimostra che la decisione di Napolitano non è incontroversa.

Il politico di opposizione ed ex magistrato Antonio di Pietro ha perciò invocato l’impeachment per Napolitano questa settimana. L’84enne Napolitano ha detto ieri, durante una visita a un’università di Roma: ‘Qui da voi all’università si è respirata una bella aria, altrove c’è la bolgia.’

La questione se all’interno della UE ci sia posto per una ‘bolgia’, uno stato di diritto traballante, non è attuale in Europa. A nessun politico o diplomatico attraversa la mente l’idea di intromettersi negli affari interni di una democrazia amica e fondatrice della UE.

[Articolo originale "Een gekkenhuis in de EU, kan dat?" di Bas Mesters]

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