Giovedì 29 aprile 2010
Di Luigi Grimaldi. "Nella sua forma attuale, la politica italiana consistente nell'intercettare migranti in mare e nel costringerli a tornare in Libia o in altri Paesi non europei, rappresenta una violazione del principio di non-respingimento". E' quanto sostiene il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt ) del Consiglio d'Europa che ieri ha pubblicato il rapporto relativo alla visita condotta nel luglio 2009 in Italia. Insomma siamo alla gogna del consesso internazionale, responsabili di politiche razziste contro i diritti dell'uomo, di cui di fatto sono complici tutti gli elettori del centro destra che ora non possono dire di non aver saputo, di non essere stati a conoscenza dei fatti, come accaduto ai tempi delle leggi razziali del fascismo, e le forze di opposizione, ancora troppo incerte nel denunciare le conseguenze di una deriva razzista e xenofoba che ha radici ben salde in precisi interessi economici e criminali legati allo sfruttamento, al lavoro nero e al progressivo annullamento dei diritti dei lavoratori. Eì ormai dimostrato dagli sviluppi giudiziari delle vicende di Rosarno e Castel Volturno.
"La politica dei respingimenti attuata dal governo, si e’ svolta nel pieno rispetto delle norme costituzionali e internazionali. Gli accordi con la Libia hanno praticamente azzerato il numero degli sbarchi di clandestini. Grazie a questa linea e’ stata salvata la vita a tanti immigrati altrimenti condannati a morte certa da scafisti senza scrupoli". Parola di Forzasilvio.it, il network ufficiale dei sostenitori di Silvio Berlusconi.
Il sito ha subito riportato quanto ha affermato il deputato del Pdl, Isabella Bertolini, pronta a smascherare il "complotto comunista" delle istituzioni europee. "Nel pieno rispetto delle regole e’ stato garantito l’asilo e chi ne ha diritto. Questi sono risultati oggettivi. Il resto e’ propaganda ideologica e pregiudiziale. Oggi tocca ad un altro Comitato del Consiglio d’Europa fare da cassa da risonanza alla strategia anti-italiana sui temi dell’immigrazione. A questa martellante campagna di denigrazione il governo ha gia’ risposto con i fatti. I dubbi gia’ sollevati dall’Europa sono stati ampiamente smentiti e fugati. Bisogna proseguire sulla strada del rigore". Va detto che la deputata pidiellina il vizo di spararle grosse lo ha da tempo. Il 15 gennaio del 2009 era infatti scesa in campo in soccorso del Ministro Frattini in relazione al rapporto Hammarberg (commissario europei per i diritti umani) sul razzismo in Italia: «Dopo la campagna di insulti contro l’Italia della scorsa estate, il recidivo Hammarberg prosegue oggi con quella d’inverno. Non è la prima volta che questo signore si lascia andare a giudizi sprezzanti nei confronti del nostro Paese. Bene ha fatto il ministro Frattini a dare un severo altolà a Hammarberg».
Ma la Bertolini si è occupata, con la sensibilità che la distingue assai poco da beceri razzisti come Borghezio, anche di altro. Il 20 gennaio 2009: «La degenerata gara in atto tra Presidenti di Regioni governate dalla sinistra per uccidere Eluana Englaro sul proprio territorio è davvero angosciante»
Qualche giorno prima: «Sono i cittadini per bene, quelli che hanno lavorato tutta la vita, che si conquistano il diritto ad una pensione. Di sicuro non si possono dare premi ai terroristi».
Prima ancora: «Dopo la decisione della clinica di Udine a non ospitare Eluana Englaro nel suo calvario di morte prescritto dalla magistratura, non dovrà essere una struttura dell’Emilia-Romagna a proporsi per interrompere alimentazione e idratazione».
Insomma questa signora, che rende rollerabili persino figure come Cicchitto, non è nuova a sparate degne del guinness dei primati della faccia tosta. Sul tema dell'immigrazione la politica italiana infatti è ormai impresentabile a livello planetario e non ha più nè limiti nè decoro. Il nostro Oaese (sic!) non deve solo fare i conti con le autorità europee. Il Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite lo scorso 11 febbraio ha emesso a Ginevra il rapporto di raccomandazioni sull'Italia, frutto dell'esame periodico universale (Epu) svoltosi il 9 febbraio in presenza del sottosegretario agli esteri Vincenzo Scotti e cui è sottoposto ogni paese dell'Onu.
In tutto sono 92 le raccomandazioni formulate all'Italia, molte sugli stessi temi. L'Italia - ha detto al Consiglio l'ambasciatore italiano Laura Mirachian - ha preso nota di tutte le raccomandazioni" e "risponderà ad ognuna entro la 14/sessione del Consiglio dei diritti umani, in giugno".
Molte raccomandazioni chiedono all'Italia di accrescere la lotta al razzismo e alla discriminazione, nei confronti dei Rom in particolare. L'Italia deve inoltre agire per favorire l'integrazione interculturale, favorire la parità tra uomo e donne, lottare contro l'istigazione all'odio. In pratica cacciare dal Governo la Lega Nord col suo fardello xenofobo e discriminatorio. E' evidente infatti l'anomalia italiana. In tutta europa esistono partiti (anche consistenti) con le medesime tendenze fascistoidi ma in nessun paese sono stati accettati al governo come invece è avvenuto in Italia.
Tra i temi affrontati dalla commissione per i diritti umani anche le distorsioni contenute nel "pacchetto sicurezza", lo status degli immigrati irregolari che non possono essere criminalizzati, dei minori, dei detenuti. Ma non solo. Un richiamo significativo è stato fatto anche all'indipendenza e la pluralità dei mass media - tema evocato da Paesi come la Norvegia o il Canada - l'indipendenza della giustizia - questione sollevata ad esempio dal Regno Unito e l'Austria ma anche dall'Iran. Si raccomanda inoltre l'introduzione nell'ordinamento italiano del reato di tortura e la lotta al traffico di esseri umani.
Sono ben 25 poi i Paesi che hanno chiesto al Governo italiano di adempiere alla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1993 e di "costituire senza ulteriori ritardi una Commissione nazionale indipendente per i diritti umani in linea ai Principi di Parigi in merito a indipendenza, autorevolezza ed affettività".
" Si tratta di una misura prioritaria - continua il documento Onu - per il rafforzamento della promozione e protezione anche dei diritti dei migranti, dei richiedenti asilo, dei detenuti, delle minoranze Rom e Sinti".
Di Luigi Grimaldi. "Nella sua forma attuale, la politica italiana consistente nell'intercettare migranti in mare e nel costringerli a tornare in Libia o in altri Paesi non europei, rappresenta una violazione del principio di non-respingimento". E' quanto sostiene il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (Cpt ) del Consiglio d'Europa che ieri ha pubblicato il rapporto relativo alla visita condotta nel luglio 2009 in Italia. Insomma siamo alla gogna del consesso internazionale, responsabili di politiche razziste contro i diritti dell'uomo, di cui di fatto sono complici tutti gli elettori del centro destra che ora non possono dire di non aver saputo, di non essere stati a conoscenza dei fatti, come accaduto ai tempi delle leggi razziali del fascismo, e le forze di opposizione, ancora troppo incerte nel denunciare le conseguenze di una deriva razzista e xenofoba che ha radici ben salde in precisi interessi economici e criminali legati allo sfruttamento, al lavoro nero e al progressivo annullamento dei diritti dei lavoratori. Eì ormai dimostrato dagli sviluppi giudiziari delle vicende di Rosarno e Castel Volturno.
"La politica dei respingimenti attuata dal governo, si e’ svolta nel pieno rispetto delle norme costituzionali e internazionali. Gli accordi con la Libia hanno praticamente azzerato il numero degli sbarchi di clandestini. Grazie a questa linea e’ stata salvata la vita a tanti immigrati altrimenti condannati a morte certa da scafisti senza scrupoli". Parola di Forzasilvio.it, il network ufficiale dei sostenitori di Silvio Berlusconi.
Il sito ha subito riportato quanto ha affermato il deputato del Pdl, Isabella Bertolini, pronta a smascherare il "complotto comunista" delle istituzioni europee. "Nel pieno rispetto delle regole e’ stato garantito l’asilo e chi ne ha diritto. Questi sono risultati oggettivi. Il resto e’ propaganda ideologica e pregiudiziale. Oggi tocca ad un altro Comitato del Consiglio d’Europa fare da cassa da risonanza alla strategia anti-italiana sui temi dell’immigrazione. A questa martellante campagna di denigrazione il governo ha gia’ risposto con i fatti. I dubbi gia’ sollevati dall’Europa sono stati ampiamente smentiti e fugati. Bisogna proseguire sulla strada del rigore". Va detto che la deputata pidiellina il vizo di spararle grosse lo ha da tempo. Il 15 gennaio del 2009 era infatti scesa in campo in soccorso del Ministro Frattini in relazione al rapporto Hammarberg (commissario europei per i diritti umani) sul razzismo in Italia: «Dopo la campagna di insulti contro l’Italia della scorsa estate, il recidivo Hammarberg prosegue oggi con quella d’inverno. Non è la prima volta che questo signore si lascia andare a giudizi sprezzanti nei confronti del nostro Paese. Bene ha fatto il ministro Frattini a dare un severo altolà a Hammarberg».
Ma la Bertolini si è occupata, con la sensibilità che la distingue assai poco da beceri razzisti come Borghezio, anche di altro. Il 20 gennaio 2009: «La degenerata gara in atto tra Presidenti di Regioni governate dalla sinistra per uccidere Eluana Englaro sul proprio territorio è davvero angosciante»
Qualche giorno prima: «Sono i cittadini per bene, quelli che hanno lavorato tutta la vita, che si conquistano il diritto ad una pensione. Di sicuro non si possono dare premi ai terroristi».
Prima ancora: «Dopo la decisione della clinica di Udine a non ospitare Eluana Englaro nel suo calvario di morte prescritto dalla magistratura, non dovrà essere una struttura dell’Emilia-Romagna a proporsi per interrompere alimentazione e idratazione».
Insomma questa signora, che rende rollerabili persino figure come Cicchitto, non è nuova a sparate degne del guinness dei primati della faccia tosta. Sul tema dell'immigrazione la politica italiana infatti è ormai impresentabile a livello planetario e non ha più nè limiti nè decoro. Il nostro Oaese (sic!) non deve solo fare i conti con le autorità europee. Il Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite lo scorso 11 febbraio ha emesso a Ginevra il rapporto di raccomandazioni sull'Italia, frutto dell'esame periodico universale (Epu) svoltosi il 9 febbraio in presenza del sottosegretario agli esteri Vincenzo Scotti e cui è sottoposto ogni paese dell'Onu.
In tutto sono 92 le raccomandazioni formulate all'Italia, molte sugli stessi temi. L'Italia - ha detto al Consiglio l'ambasciatore italiano Laura Mirachian - ha preso nota di tutte le raccomandazioni" e "risponderà ad ognuna entro la 14/sessione del Consiglio dei diritti umani, in giugno".
Molte raccomandazioni chiedono all'Italia di accrescere la lotta al razzismo e alla discriminazione, nei confronti dei Rom in particolare. L'Italia deve inoltre agire per favorire l'integrazione interculturale, favorire la parità tra uomo e donne, lottare contro l'istigazione all'odio. In pratica cacciare dal Governo la Lega Nord col suo fardello xenofobo e discriminatorio. E' evidente infatti l'anomalia italiana. In tutta europa esistono partiti (anche consistenti) con le medesime tendenze fascistoidi ma in nessun paese sono stati accettati al governo come invece è avvenuto in Italia.
Tra i temi affrontati dalla commissione per i diritti umani anche le distorsioni contenute nel "pacchetto sicurezza", lo status degli immigrati irregolari che non possono essere criminalizzati, dei minori, dei detenuti. Ma non solo. Un richiamo significativo è stato fatto anche all'indipendenza e la pluralità dei mass media - tema evocato da Paesi come la Norvegia o il Canada - l'indipendenza della giustizia - questione sollevata ad esempio dal Regno Unito e l'Austria ma anche dall'Iran. Si raccomanda inoltre l'introduzione nell'ordinamento italiano del reato di tortura e la lotta al traffico di esseri umani.
Sono ben 25 poi i Paesi che hanno chiesto al Governo italiano di adempiere alla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1993 e di "costituire senza ulteriori ritardi una Commissione nazionale indipendente per i diritti umani in linea ai Principi di Parigi in merito a indipendenza, autorevolezza ed affettività".
" Si tratta di una misura prioritaria - continua il documento Onu - per il rafforzamento della promozione e protezione anche dei diritti dei migranti, dei richiedenti asilo, dei detenuti, delle minoranze Rom e Sinti".
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