sabato 8 maggio 2010

Prostituzione Civile


Articolo di Giustizia, pubblicato giovedì 11 marzo 2010 in Spagna da El País 
fonte: italiadall'estero

La banda che si spartiva i contratti dell’ente pubblico in Italia aveva un giro di 350 accompagnatrici

Non c’erano solo gigolò, seminaristi e immigrati senza documenti nella vivace agenda di Angelo Balducci, l’alto funzionario del governo Berlusconi che secondo i giudici era a capo del “gelatinoso sistema” di corruzione che aggiudicava a piacere i gli appalti multimilionari della Protezione Civile italiana.

Balducci, Gentiluomo di Sua Santità arrestato il 10 febbraio, e gli altri membri della “cricca dei banditi” nata ai vertici dell’ente governativo che si occupa di emergenze, catastrofi e grandi eventi, controllava una rete di 350 prostitute, di lusso e non, il cui obiettivo era soddisfare i desideri di quelli che era possibile corrompere, secondo gli investigatori.

Nel giro delle escort della Prostituzione Civile c’erano ragazze per tutti i gusti e le misure, soprattutto italiane, ma anche cubane, brasiliane, russe e di altri paesi dell’Europa dell’est, con tariffe fra i 500 e 5000 euro a seduta.

Le ragazze, secondo quanto affermano gli atti giudiziari resi noti ieri, erano pagate quasi sempre da Diego Anemone, il giovane imprenditore romano anche lui arrestato, amico di Balducci e del viceministro Bertolaso, il potente presidente della Protezione Civile. Questi si sottometteva a massaggi frequenti, secondo lui di fisioterapia, nel club sportivo di Anemone, il Salaria Sport Village, situato sulle rive del Tevere e costruito illegalmente approfittando dell’emergenza dei Mondiali di Nuoto.

Bertolaso, un medico cattolico che iniziò la sua carriera nella pubblica amministrazione come membro dell’équipe che si occupava dell”ex primo ministro Giulio Andreotti, è indagato per corruzione. I giudici sospettano che abbia ottenuto favori e soldi da Anemone, uno dei costruttori delle opere faraoniche del G8 nell’isola sarda della Maddalena, costate 347 milioni.

Nonostante Bertolaso si sia dimesso il 10 febbraio, Berlusconi lo ha mantenuto in carica e la settimana scorsa il papa Joseph Ratzinger lo ha ricevuto in Vaticano insieme a migliaia di volontari della Protezione Civile. Benedetto XVI, riconoscente per il lavoro svolto da Bertolaso nell’organizzazione di decine di cerimonie religiose, si è vestito con abiti ufficiali ed ha sottolineato la sua dedizione. Il Vaticano ha spiegato più tardi che l’udienza era prevista da mesi.

Le intercettazioni hanno permesso di scoprire una sorta di cassaforte virtuale, che apparteneva ad Anemone, dalla quale usciva, come da un bancomat del sesso, il denaro per pagare le escorts. Il suo collaboratore Simone Rossetti, alla guida del Salaria Sport Village e incaricato di assicurare i massaggi a Bertolaso, inviò in un giorno particolarmente agitato un sms tranquillizzante ad un amico: “Due zoccole a Venezia si rimediano”, diceva.

Altre volte, sostengono i giudici, il cliente delle prostitute era qualcuno “molto vicino a Balducci e all’ambiente politico-economico di personaggi noti inquisiti”. Uno dei clienti più attivi del servizio era Fabio de Santis, responsabile delle Opere Pubbliche in Toscana, oggi anche lui in carcere.

[Articolo originale "Prostitución Civil" di MIGUEL MORA]

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