sabato 8 maggio 2010

Pedofilia e Vaticano. Seconda puntata. Continua la pubblicazione della traduzione del dossier del Nyt


1 aprile 2010, di Sabrina Provenzani 
Trovi qui la prima puntata. http://www.facebook.com/note.php?note_id=377951417054

Mentre lo scandalo dei presunti preti pedofili scompare dalle homepage dei quotidiani italiani ma si allarga alla Florida, dove un uomo ha accusato il Vaticano e papa Benedetto XVI di aver mantenuto al proprio posto il prete che lo avrebbe violentato quando era adolescente, dal Wisconsin arriva la notizia della citazione in tribunale del Pontefice in persona.

William McMurry, uno dei legali delle presunte vittime di padre Murphy, ha infatti chiesto alla Corte Distrettuale di Louisville che Benedetto XVI venga ascoltato come testimone, per rispondere alla domanda che ponevamo nella precedente puntata di questa inchiesta: com’è possibile che Joseph Ratzinger, che dal 1980 al 2005 era a capo della Congregazione della Dottrina della Fede [che valuta le segnalazioni di abusi da parte di preti in tutto il mondo] fosse all’oscuro del caso Murphy?

Non è possibile, sostiene McMurry, secondo cui il Vaticano avrebbe “scoraggiato la persecuzione legale del clero e incoraggiato il mantenimento del segreto per proteggere la reputazione della Chiesa». Ricordiamo che il Pontefice, in quegli anni, era Giovanni Paolo II.

Perché gliitaliani possano farsi un’idea indipendente di quanto denunciato dal New York TImes, proseguiamo la pubblicazione, in traduzione, dei documenti del dossier sul caso Murphy.

Di seguito, la lettera con cui il Reverendo Raphael M.Fliss, stretto collaboratore del Vescovo di Superior, sempre nel Wisconsin, intercede presso la Diocesi di Milwaukee a favore di padre Lawrence Murphy.

È il 1980: sono passati cioè sei anni dalle denunce che hanno provocato l’allontanamento di Padre Murphy dalla St.John School per sordomuti dove, secondo le sue vittime, dal 1950 al 1974 avrebbe abusato di 200 dei suoi allievi.

DIOCESI DI SUPERIOR

1201 HUGHITT AVE

SUPERIOR, WISCONSIN, 54880


9 luglio 1980


Al Reverendo Joseph A. Janicki

Vicario per il Personale – Arcidiocesi di Milwaukee

P.O Box 2018

Milwaukee, WI 53201


Caro Padre Janicki:


Padre Lawrence Murphy, dell’Arcidiocesi di Milwaukee, risiede attualmente vicino Boulder Junction, nel Wisconsin. Vive con discrezione, con sua madre. È diventato ottimo amico e collaboratore pastorale [un ruolo che consente a chi lo ricopre di esercitare diversi aspetti del ministero, fra cui la guida pastorale e la formazione di bambini e adolescenti, ndt] di padre Irving C. Meyett della chiesa di sant’Anna a Boulder Junction. Pedre Meyett è anche responsabile delle missioni a Presque Isle a Sayner. So che padre Murphy lo coadiuva in tutti e tre i luoghi.


Non molto tempo fa, conversando con padre Murphy, è apparso molto chiaro che desidera chiarire la sua posizione e il suo rapporto con l’Arcidiocesi di Milwaukee. Vorrebbe trovare un modo e una destinazione per tornare ad esercitare la sua vocazione da prete e il suo talento nell’apostolato dei sordi. Desidera sopra ogni cosa fare ritorno all’Arcidiocesi di Milwaukee e lì esercitare il suo ministero nella comunità dei sordi adulti. Sarebbe ben felice di prendere in considerazione altre possibilità, qualora fosse necessario.


In una recente conversazione con l’Arcivescovo Weakland ho avuto l’impressione che, per il momento, non sia consigliabile invitare padre Murphy a tornare a Milwaukee per lavorare con i sordi.

Mi domando se sia possibile abusare della Vostra cortesia e del vostro ruolo per chiedervi di portare con me la vicenda fino in fondo. Credo che padre Murphy abbia molto da offrire, in particolare nel campo dell’apostolato dei sordi.

È raggiungibile presso la chiesa di Sant’Anna, P.O. Box 110, Boulder Junction, Wisconsin 54512.


Confidando che voi continuiate a conservarvi in salute e letizia


Vostro in Cristo


[Segue firma]


Reverendissimo Reverendo Raphael M. Fliss

Assistente del vescovo di Superior



Questo documento ci fa capire tre cose:

1) nonostante le accuse, padre Murphy non era stato sottoposto ad alcun tipo di sanzione, ma aveva potuto tranquillamente, nella più completa discrezione, conservare l’abito talare e addirittura esercitare il proprio ministero in qualità di stretto collaboratore di un altro prete presso una parrocchia e due “missioni”, cioè due centri pastorali dipendenti dalla parrocchia.

2) il ruolo di collaboratore pastorale consente, fra l’altro, di amministrare i sacramenti e di esercitare un ruolo di guida spirituale e formatore di fedeli di ogni età. Benché il reverendo Fliss non entri in dettagli, non possiamo escludere che nell’esercizio di queste funzioni Murphy entrasse in contatto con bambini e adolescenti.

3) La diocesi di Superior, dove Murphy era stato trasferito, non era stata informata da quella di Milwaukee, né da altre autorità ecclesiastiche, della passata “condotta” del prete. Oppure, non la riteneva in contrasto con il suo desiderio di tornare a esercitare l’apostolato fra i sordi.

(segue)

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