sabato 8 maggio 2010

Italia: la RAI cancella i talkshows politici prima delle elezioni


Pubblicato martedì 2 marzo 2010 in Austria da Der Standard 
fonte: italiadallestero

La decisione ha provocato la dura protesta dei conduttori dei programmi – Sciopero in vista

Roma – A quattro settimane di distanza dalle decisive elezioni regionali in Italia sta divampando una violenta polemica riguardante i programmi di informazione politica in tivù. La commissione parlamentare per il controllo delle pari opportunità della programmazione RAI, che ha stabilito nuove regole per i programmi televisivi in campagna elettorale, ha deciso che i talkshows con contenuto politico prima delle elezioni regionali debbano essere sospesi per un mese sino al 28 e 29 marzo. Secondo la commissione in campagna elettorale gli shows televisivi con contenuto politico durante il periodo elettorale devono essere equiparati alle trasmissioni elettorali. Ne consegue che i conduttori dei programmi devono impegnarsi ad invitare tutti i rappresentanti delle parti politiche per garantire loro eguali spazi per la presentazione dei programmi elettorali.

Per adattarsi alle regole della commissione, la RAI ha deciso di rinunciare in campagna elettorale a programmi con contenuto politico assai popolari come “Annozero”, “Porta a Porta” e “Ballarò”. La decisione ha suscitato la dura protesta da parte dei noti conduttori di questi programmi. “Dietro alla decisione della commissione parlamentare c’è il capo del governo Silvio Berlusconi, che vuole mettere a tacere qualsiasi forma di opposizione in tivù”, ha protestato il famoso giornalista Michele Santoro, moderatore del programma “Annozero”, trasmesso da RAI 2 e che spesso con i suoi contenuti critici nei confronti del governo ha fatto infuriare Berlusconi.

Minaccia di sciopero

I giornalisti RAI minacciano uno sciopero contro la sospensione dei programmi politici, vogliono far ricorso contro la decisione della televisione di Stato: “In Italia è successa una cosa senza precedenti nella storia occidentale, è in pericolo il pluralismo televisivo”, ha detto il conduttore Giovanni Floris, il cui programma “Ballarò” è stato sospeso durante il periodo di campagna elettorale.

Dal 1993, anno dell’ascesa nel panorama politico italiano dello zar dei media Berlusconi, il tema di un accesso equo di tutti i partiti in tivù è diventato una questione spinosa. Da quando la campagna politica è stata ufficialmente inaugurata le emittenti televisive sono obbligate a mettere a disposizione dei partiti spazi televisivi in egual misura (principio della “par condicio”). Berlusconi è quindi riuscito, anche questa volta, a fare irruzione nei notiziari con le sue dichiarazioni ed azioni.

[Articolo originale "Italien: RAI setzt Polit-Talkshows vor Wahlen aus"]

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