sabato 8 maggio 2010

Casinari e masochisti


Articolo di Politica interna, pubblicato venerdì 5 marzo 2010 in Brasile da Terra Magazine 
fonte: italiadall'estero

Ci manca solo il tendone per poter definire una volta per tutte la politica italiana un grande circo. L’ultima novità è che le elezioni nelle due regioni più importanti – il Lazio con capoluogo Roma e la Lombardia con capoluogo Milano – si terranno il 28 marzo senza i candidati della destra nel Lazio, e senza la lista d’appoggio al candidato della destra a governatore in Lombardia.

Il casino che il PDL – il partito inventato da Berlusconi nel 2008 e che ha la maggioranza nel parlamento italiano – ha combinato a Roma è degno di una rassegna di sketch di teatro. La lista dei candidati del partito è stata consegnata con 45 minuti di ritardo perché la persona incaricata aveva fame e se n’era andata a mangiare un panino vicino al tribunale.

A Milano i casinari hanno fatto un pasticcio con la lista che appoggia il candidato a governatore Roberto Formigoni, che per la quinta volta si candida per la potrona di presidente. Nelle scartoffie mancavano timbri, indirizzi, date, firme, tanto che i giudici hanno annullato 514 firme delle 3500 che per legge sono necessarie per la presentazione di una candidatura.

I due candidati – Formigoni in Lombardia e Roberta Polverini nel Lazio – già hanno dichiarato che presenteranno appello ma in entrambi i casi sarà difficile trovare una scappatoia. Gli italiani sono maestri nelle scappatoie, ma in questo caso il problema sembra abbastanza complicato. Anche perché i due evidentemente sono vittime del fuoco amico.

Il caso di Roberta Polverini è esemplare. La spiegazione che circola nei palazzi della politica romana è che la candidata del PDL è boicottata dai berlusconiani del partito. Lei è una ex sindacalista legata alla vecchia Alleanza Nazionale, e la sua candidatura non piace alla componente di Forza Italia, l’altro partito che diede vita al PDL. Il fatale panino sarebbe una manovra per liberarsi di una donna scomoda, che non è mai stata docile e prudente, né promette di esserlo in futuro, nei confronti del potente primo ministro italiano.

Il problema della lista di Formigoni sembra dipendere principalmente dall’incompetenza di quelli del PDL, ma la soddisfazione degli alleati della Lega Nord – che non hanno digerito bene la quinta candidatura del governatore e volevano presentare un rappresentante del proprio partito per governare la regione in cui sono più forti – è sospetta.

Si è già riunito un “comitato della scappatoia” che studia la possibilità di un decreto, una legge, una qualsiasi frode per risolvere l’impasse. Ma sarà difficile, perché le elezioni possono essere rimandate soltanto per motivi di emergenza nazionale, terremoti, inondazioni, invasioni di cavallette e simili.

In questa situazione la confusa sinistra italiana corre il rischio di vincere le elezioni per mancanza del principale avversario. Ma, almeno in Lazio, la sinistra pare decisa a confermare la sua vocazione al masochismo. La candidata Emma Bonino è da due settimane in sciopero della fame e della sete per protesta contro la mancanza di spazio nei programmi televisivi. Risultato: una donna pallida, di una magrezza malata, con le labbra contratte e spaccate, senza le forze necessarie a rilanciare la campagna elettorale nel momento in cui la rivale versa in difficoltà.

[Articolo originale "Trapalhões e masoquistas" di Vera Gonçalves de Araújo]

Nessun commento:

Posta un commento