sabato 8 maggio 2010

Berlusconi crea una legge su misura per il suo partito




Berlusconi crea una legge su misura per il suo partito
Articolo di Politica interna, pubblicato sabato 6 marzo 2010 in Spagna da El Pais.

Fonte:italiadallestero

Il primo ministro italiano cerca di riscattare le liste elettorali del suo partito escluse per i casi di irregolarità

Il governo Berlusconi ha approvato questa notte, nel corso di un Consiglio dei Ministri straordinario, un decreto legge “interpretativo” al fine di riscattare le liste elettorali del suo partito, il Popolo della Libertà (PDL), escluse dai giudici a causa di varie irregolarità nelle regioni Lazio e Lombardia.

Il Gabinetto si è rifiutato di aspettare l’imminente decisione dei tribunali che studiano i ricorsi presentati dal PDL ed ha preso il toro per le corna cambiando, secondo alcuni giuristi per la prima volta nella storia repubblicana, l’interpretazione della legge elettorale di fronte alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo.

La costituzionalista Anna Chimenti ha ricordato in televisione che la legge 400 del 1988, che regola i poteri normativi del Governo, “proibisce al consiglio dei ministri di emanare decreti in materia elettorale”.
Nonostante tutto, Berlusconi è rimasto in continuo contatto con il Presidente della Repubblica nel suo impegno per “ridare il diritto di voto agli elettori del PDL”, secondo quanto ha spiegato in una pausa del consiglio dei ministri.

Alle 21:40, dopo due ore di consultazioni con il Quirinale, il Governo ha approvato un decreto che consiste, secondo l’agenzia Ansa, di quattro articoli. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ha chiarito che “il decreto non modifica la legge vigente né il procedimento in corso e non riapre i termini. Semplicemente interpreta la legge affiché i giudici possano decidere tranquillamente e applicarla in modo corretto”.

Verrà promulgata oggi

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha dato stanotte il via libera al decreto, che verrà promulgato oggi stesso. Una nota del Governo spiega che la misura “cerca di consentire uno svolgimento normale delle elezioni e di garantire la coesione sociale”.

A Roma, il PDL ha presentato le sue candidature fuori tempo massimo a causa della negligenza dell’incaricato alla consegna in tribunale; i giudici decideranno lunedì sul ricorso. In Lombardia, la lista del governatore uscente, Roberto Formigoni, è rimasta fuori dalla corsa elettorale perché conteneva più di 400 firme irregolari. Il partito è ricorso senza successo in Appello e il caso verrà giudicato sabato prossimo dal Tribunale Amministrativo Regionale.

L’opposizione ha protestato con toni molto duri. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, ha affermato: “È un golpe, una truffa. La Repubblica è in pericolo”. Pierluigi Bersani, leader del Partito Democratico, ha avvertito che non accetterebbe una modifica delle regole del gioco a campagna elettorale iniziata. “Non tollereremo pasticci, scorciatoie né rinvii”, ha enfatizzato. E venuto a conoscenza della forma del decreto interpretativo ha aggiunto “è solo un trucco”.

Il politologo Giovanni Sartori ha spiegato a questo giornale che la soluzione “sembra il solito pasticcio ’su misura’ che cerca di sistemare un pasticcio precedente. Il PDL non è un partito serio, è di cartapesta e quando si avvicinano le elezioni rivela il peggio di sé”.

“Eravamo all’anticamera del fascismo. Oggi ci siamo entrati”, ha commentato l’analista politico Giancarlo Santalmassi.

[Articolo originale "Berlusconi crea una ley a la medida de su partido" di MIGUEL MORA]

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