sabato 8 maggio 2010

CHE GELIDA MANONA: Pasolini, le stragi, il capitolo scomparso, apparso, riscomparso e le manovre di Dell'Utri.


 lunedì 15 marzo 2010 alle ore 14.06  Di Luigi Grimaldi. La rivelazione del senatore:"Parla dell'Eni, è un testo inquietante" 
A 35 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini Marcello Dell’Utri, politico, bibliofilo, al centro di indagini e processi sui rapporti tra Mafia e politica, ha annunciato una scoperta che sarà svelata, ha annunciato con enfasi, soltanto all’apertura della XXI mostra del libro antico di Milano, che si terrà al Palazzo della Permanente dal 12 al 14 marzo. Ma non è stato così. Dopo l'annuncio il capitolo segreto dell'ultima opera incompiuta di Pasolini è scomparso di nuovo!
CHE GELIDA MANONA
L'avevamo già scritto ieri: sembra essere entrata in gioco la solita "manona", protagonista di un gioco di apparizioni e sparizioni che sembra un sistema permanente di ricatti incrociati. C'è chi come Ciancimino Junior, nell'ultimo processo sul Banco Ambrosiano Calvi e la P2 in corso a Roma, fa comparire i pizzini del padre sui rapporti tra mafia e politica che coinvolgono Dell'Utri e Berlusconi, e c'è Dell'Utri che in assoluta contemporaneità fa apparire il misterioso capitolo rivelazione di Pasolini e dice di averlo letto. Anche se poi, al dunque, il capitolo rubato scompare di nuovo! Da tempo in corso una partita, un gioco pericoloso tra due squadre, che chiamerei ( tanto per fare un esempio A1 e A2 o P1 e P2 ). Solo che in mezzo a questo scontro ci siamo sempre noi, ignari spettatori/protagonisti a cui inevitabilmente arrivano le pallonate!
Il testo scomparso, o più probabilmente rubato, di Pasolini, è noto come "appunto 21", dal numero della pagina bianca trovata nel manoscritto di Pasolini e che avrebbe dovuto costituire un capitolo del romanzo/verità incompiuto “Petrolio”. 78 veline dattiloscritte, con qualche appunto a mano. Potrebbe essere il famoso capitolo mancante, intitolato “Lampi sull’Eni?”? Risposta di Dell’Utri: «Più esattamente“Lampi su Eni”».
Su come ne sia venuto in possesso il senatore Dell’Utri c'è un fitto mistero.
Pur non volendo anticipare il contenuto del capitolo, Dell’Utri non ha esitato a parlare di “giallo” a proposito del destino del dattiloscritto. «Credo - si è limitato a dire - che sia stato rubato dallo studio di Pasolini». A spiegare la gravità del fatto Gianni D’Elia, poeta, saggista e scrittore, che per primo ha individuato l’importanza del capitolo scomparso del libro postumo di Pasolini, nel suo volume “Il petrolio delle stragi”, edito da Effigie.
«Pazzesco, roba da matti, incredibile. Quel capitolo del romanzo “Petrolio”, ritenuto dal giudice Calia un documento storico sulle stragi d’Italia, è stato rubato da casa di Pasolini. In termini giuridici è un “corpo di reato”. Se è vero, Dell’Utri deve dire come lo ha avuto, chi glielo ha dato, per quali fini», ha commentato D’Elia.
Chi si ricorda di "Via Montenevoso'"? Parliamo del Memoriale di Aldo Moro ritrovato nel covo delle Brigate Rosse. Una versione del testo dattiloscritto fu ritrovata il 1 ottobre del 1978 in un appartamento-covo delle Brigate Rosse di via Montenevoso a Milano. Gli inquirenti dichiararono che l'appartamento era stato "scarnificato", quindi si era certi che fosse impossibile ritrovare altro materiale. Molti anni dopo, però, nell'ottobre del 1990, durante alcuni lavori di restauro nello stesso appartamento, fu rinvenuta un'altra versione del testo, più estesa, e del denaro ormai fuori corso. Un ritrovamento stano e mai del tutto chiarito in relazione alle "ombre" subito avanzate da Bettino Craxi pronto a dare un particolare rilievo ad una lettura del fatto dai contorni ricattatori, suggerendo l'intevento di una "manona" dietro il nuovo e imprevedibile ritrovamento. Forse ora sta accadendo qualcosa di simile: Moro con Pasolini non c'entra nulla, ma anche qui si parla di testi scomparsi e riapparsi per scomparire di nuovo, testi opera della "penna" di morti ammazzati. Anche qui si intuisce il gioco di una manin o di una manona che va e viene, giocando una partita loffia contro le verità di cui la storia del nostro Paese ha, quanto mai prima, oggi bisogno.

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